Terremoto Indonesia
Sumatra, Sisma del 28/03/2005 ore 18,09 magnetudo 8,7
Tsunami
Sumatra
Pakistan
05 ottobre 2005
(Fonte:
La Repubblica)
E' piena notte nell' Oceano Indiano quando, a trenta chilometri di profondita, a 200 miglia dall' isola indonesiana di Sumatra,
si risveglia la terra. Una scossa violentissima, 8,7 gradi Richter, quasi come quella che il 26 dicembre provoco lo tsunami
che inflisse spaventose ferite alla natura, facendo strage di residenti e di turisti.
Una scossa, quella di oggi, capace, come hanno subito detto gli esperti di tutto il mondo, di provocare anch' essa uno tsunami.
Una scossa violentissima che ha provocato gravi danni soprattutto nella cittadina costiera di Gunungsitoli, nell' isola indonesiana di Nias,
dove il vicesindaco, Agus Mendrofa, ha parlato di centinaia di morti e di molte persone intrappolate sotto le macerie.
"Gunungsitoli e come una citta morta. La situazione e di estremo panico", ha detto ancora Mendrofa.
Nell' intera isola,
poi, il 75 per cento delle costruzioni e stata danneggiata. Tutti i salvi i tremila italiani impegnati nella zona: volontari e
turisti che sono riusciti a mettersi in salvo. La Farnesina ha comunque invitato i gestori telefonici a inviare loro un sms per lanciare l'allerta.
Il sisma nel Sud est asiatico ovviamente ha scatenato panico e fatto scattare una serie di allarmi.
Indonesia, Sri Lanka e India - i Paesi che, il 26 dicembre, hanno pagato un prezzo altissimo in morti, dispersi e danni - hanno subito messo in moto le loro strutture
con l' obiettivo di lanciare l' allerta, per consentire alla gente ad abbandonare le zone vicine alle coste e raggiungere luoghi posti
in alto, possibilmente distanti dal mare.
La paura si e impadronita di interi villaggi e cittadine - come e accaduto nel sud dell' India - anche dove nessuno ha avvertito il
terremoto ne esistevano oggettivi rischi di essere investiti dal maremoto.
L' allarme questa volta, rispetto a tre mesi fa, e arrivato tempestivamente, anche da parte di quelle strutture che, nate con questa
missione, il 26 dicembre non furono in grado di tradurre con esattezza la pericolosita del sisma e la potenza devastante che poteva
accompagnare un maremoto, che poi, puntualmente, si abbatte sulla costa.
Insieme a quello degli esperti giapponesi, il primo allarme - con un invito ai rispettivi governi a fare evacuare le zone piu a
rischio - e venuto dal Centro per il controllo degli tsunami alle Hawaii, che fa parte della rete dell' Agenzia federale oceanografica
degli Usa (Noaa) e che ha parlato della possibilita di uno "tsusnami distruttivo".
Il Noaa e lo stesso organismo che, dopo il terremoto del 26 dicembre, fu oggetto di violente polemiche per il ritardo con cui avverti
della possibilita che il sisma poteva - per come poi avvenne - generare un maremoto.
"Il sistema di avvertimento della popolazione sembra aver funzionato assai meglio", e stato il commento del coordinatore degli aiuti
umanitari dell'Onu, Jan Egeland.
Fonte:
La Repubblica, articolo del 28 marzo 2005.